La località è citata per la prima volta
in un documento del 1254, mentre la chiesa compare negli
elenchi delle decime del 1291 come sottoposta alla pieve
di Trebbio. Nel 1409 Niccolò III d'Este infeudò
Montecorone ad Uguccione Contrari che lo unì,
attraverso la podesteria di Savignano, al marchesato
di Vignola.
Il
borgo, antichissimo, arroccato su un cucuzzolo che emerge
al centro di una conca verde di intatta bellezza, costituisce
una delle vedute di maggior fascino di tutta la montagna
modenese. Numerosi sono gli edifici pregevoli del borgo.
All'ingresso dell'abitato è situato l'oratorio
di San Rocco, costruito dalla Comunità di Montecorone
dopo la peste del 1630, presso il quale si trovava la
porta del castello.
Alla
destra dell'oratorio, lungo il percorso che conduce
alla chiesa, un edificio di origine cinquecentesca presenta
un portale finemente modanato e decorato ad ovuli, affiancato
da un'apertura ad arco a tutto sesto, probabile accesso
carraio alla corte. Alla sommità del colle è
situato un fabbricato quattrocentesco caratterizzato
da finestre in arenaria, ad arco a sesto acuto, una
delle quali, posta sul lato nord, è decorata
da gigli e dalla tipica rosa. L'attuale accesso a balco,
segnato da un portale seicentesco strombato in laterizio
intonacato, sostituisce gli originali portali in arenaria
posti in alto, sullo stesso fronte del fabbricato e
forse serviti, in origine, da strutture lignee. La chiesa,
seicentesca, è intitolata a Santa Giustina e
merita una visita per i preziosi dipinti coevi, di recente
restaurati.
Nella
Chiesa Parrocchiale di Montecorone, il 23 settembre
1642, fu battezzato Giovanni Maria Bononcini, padre
di Giovanni e Antonio, tutti insigni musicisti di fama
europea.
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